Terex, l'etica dell'ipocrisia! 11-03-2009

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venerdì 30 gennaio 2009

Mobilità alla Comedil, scatta il presidio.

GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009 – IL MESSAGGERO VENETO

 

Pagina 10 - Pordenone

Mobilità alla Comedil, scatta il presidio

In pullman dalla Lombardia per protestare contro la chiusura di Cusano Milanino

I PROBLEMI DELL’INDUSTRIA

“Picchetto” di quaranta lavoratori ieri davanti ai cancelli della Terex di Fontanafredda Sollecitata la solidarietà dei colleghi friulani. Contestati i dipendenti entrati in fabbrica


di ELENA DEL GIUDICE

FONTANAFREDDA. Meno di una decina, pare la direttrice dello stabilimento e alcuni impiegati, hanno deciso di entrare nello stabilimento imboccando una stradina secondaria e un accesso in disuso. Lo scopo? Evitare il “picchetto” allestito davanti al cancello principale da parte di una quarantina di lavoratori dell’unità produttiva di Cusano Milanino di cui la Terex Comedil ha annunciato a dicembre la chiusura, con relativa concentrazione della produzione di gru nell’altra sede, quella di Fontanafredda, per l’appunto. Una strategia che i lavoratori lombardi non hanno gradito e che hanno salutato al grido di «Crumiri! Crumiri!».
Ma al di là dell’episodio, nessun altro momento di tensione davanti allo stabilimento pordenonese presidiato dalle forze dell’ordine, una protesta pacifica, ma non per questo meno vibrante, da parte di una quarantina dei circa 50 dipendenti che stanno per perdere il loro posto di lavoro.
«Un presidio molto pacifico - spiega Cristiano Pizzo, segretario provinciale della Fim Cisl - da parte di persone che si sono alzate nel cuore della notte per salire su un pullman e arrivare qui, a Fontanafredda, per sollecitare la solidarietà dei colleghi, che effettivamente hanno ottenuto, e lanciare un messaggio alla proprietà, ovvero l’indisponibilità ad accettare passivamente la decisione di chiudere lo stabilimento lombardo». «La scelta della direttrice e di alcuni impiegati di evitare il presidio scegliendo un diverso ingresso non è certamente stata felice - prosegue Maurizio Marcon, responsabile della meccanica generale della Fiom Cgil - I lavoratori non intendevano certo impedire l’ingresso in fabbrica a nessuno, e avrebbero gradito che la responsabile della fabbrica fosse entrata dal solito cancello e si fosse fermata per scambiare due parole. Certamente i lavoratori hanno dato un segnale forte: ovvero che non sono disponibili a cedere senza lottare».
E una battaglia giudiziaria è già in atto, visto che il sindacato ha impugnato, davanti al giudice del lavoro del tribunale di Milano, la procedura di mobilità che la Terex Comedil ha avviato per l’unità produttiva di Cusano Milanino «perchè - spiega Marcon - l’azienda aveva concordato 13 settimane di cassa integrazione, salvo poi, senza accordo alcuno, sospendere la cig per avviare la mobilità. Da qui il ricorso sulla base dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori sul quale attendiamo che il giudice si esprima. Questo farà sì che si spostino in avanti i tempi indicati per il licenziamento aprendo margini per una trattativa che, di fatto, oggi non c’è». In Lombardia il sindacato ha coinvolto anche le istituzioni per far sì che vengano valutate soluzioni alternative alla chiusura.
Comedil è un’azienda specializzata nella produzione di gru a servizio dell’edilizia tutt’ora strutturata su due siti: quello di Cusano Milanino, circa una cinquantina di addetti, e di Fontanafredda, oltre 200 tra operai e impiegati. Il 15 dicembre l’azienda, controllata dalla multinazionale americana Terex, ha annunciato la chiusura del sito milanese e il concentramento di gestione, sinergie industriali e produzione a Fontanafredda.

 

VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009 – IL PICCOLO

 

Pagina 9 - Gorizia

Cassa integrazione per tre venerdì anche alle Reggiane


Anche nello stabilimento Reggiane Cranes&Plants di Monfalcone, dove si producono grandi gru mobili per i porti, si ricorrerà alla cassa integrazione ordinaria nelle prossime settimane. Si tratterà comunque di tre venerdì nell’arco delle prossime 3 settimane, anche se il futuro rimane ipotecato dalla chiusura dell’accordo per la vendita delle attività del gruppo alla società statunitense Terex e quindi dalla possibilità di ripagare il bond contratto alcuni anni fa. Il ricorso alla Cigo, perlomeno per Monfalcone, che può sempre contare su un buon carico di lavoro, sembra quindi legato soprattutto alle tensioni finanziarie con cui si trova ancora a che fare la società di Reggio Emilia, dove lunedì pomeriggio i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici hanno incontrato i vertici aziendali. Al tavolo, al quale erano presenti Luca Furlan per la segreteria provinciale della Uilm e Fabio Baldassi per quella della Fiom, la società ha comunicato che Terex, pure coinvolta dalla crisi e alle prese con problemi di liquidità, chiesto uno «sconto» sul prezzo pattuito a inizio agosto per l’acquisto (215 milioni di euro) e di averla quindi invitata a confrontarsi con i creditori, considerato che il bond scade sabato. Un nuovo incontro tra le parti pare sia stato convocato per il 4 febbraio.

THE BOSS & THE KILLERS

Grazie Terex,Grazie Comedil,Grazie Ron,Grazie Martina,Grazie Mara,Buon Natale anche a voi!

Terex/Comedil La solidarietà non ha confini

"......Ma veniamo ai fatti. Lo scorso 16 dicembre, dopo un estenuante periodo di difficoltà e trattative,45 lavoratori della Terex/Comedil, hanno ricevuto una lettera di licenziamento.
La Terex/Comedil produce gru per l’edilizia da circa 75 anni, da quando fu fondata nel 1927 con il nome di Ferro Spa. Passata nel 2001 a fare parte della multinazionale americana 
Terex Corporation, in cui tre anni prima era confluita la Comedil portando in dote lo stabilimento di Fontanafredda a Pordenone, l’azienda in questi 8 anni ha prodotto 3250 gru, con una flessione nelle vendite di oltre il 50% solo nel 2008, a fronte di una produzione che dal 2001 al 2007 è però più che raddoppiata, passando da 246 a 563 gru annue, con indubbi profitti per la proprietà....."
continua

Un milione alle famiglie in crisi per mutui, tasse, scuola e sanità

Un milione alle famiglie in crisi per mutui, tasse, scuola e sanità

«Un interrogativo mi tormenta: io, come arcivescovo di Milano che cosa posso fare?». Deve essersi posto a lungo, nei giorni precedenti Natale, questa domanda, il cardinale Dionigi Tettamanzi......continua
L'articolo completo della giornalista di Repubblica Zita Dazzi è qui.


Milano, la social card di Tettamanzi Un milione per chi perde il lavoro

Milano, la social card di Tettamanzi Un milione per chi perde il lavoro

MILANO - Un milione di euro per integrare il reddito dei disoccupati, dei cassintegrati e dei lavoratori per i quali si profila il licenziamento. Con un gesto a sorpresa, deciso durante i preparativi per le celebrazioni natalizie, l' arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi lancia un «fondo famiglia-lavoro». L' annuncio, nella messa solenne in Duomo, il 24 notte. L' obiettivo è aiutare concretamente le famiglie della diocesi ambrosiana, la più grande del mondo, che si estende su un territorio molto colpito dalla crisi economica, con 180mila persone che rischiano di perdere il posto. Una mossa che non ha precedenti nella storia della Chiesa italiana e che ha spiazzato persino i più stretti collaboratori del cardinale, ignari fino all' ultimo di questa decisione.........continua