GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009 – IL MESSAGGERO VENETO |
Pagina 10 - Pordenone |
Mobilità alla Comedil, scatta il presidio |
In pullman dalla Lombardia per protestare contro la chiusura di Cusano Milanino |
I PROBLEMI DELL’INDUSTRIA |
“Picchetto” di quaranta lavoratori ieri davanti ai cancelli della Terex di Fontanafredda Sollecitata la solidarietà dei colleghi friulani. Contestati i dipendenti entrati in fabbrica |
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di ELENA DEL GIUDICE
FONTANAFREDDA. Meno di una decina, pare la direttrice dello stabilimento e alcuni impiegati, hanno deciso di entrare nello stabilimento imboccando una stradina secondaria e un accesso in disuso. Lo scopo? Evitare il “picchetto” allestito davanti al cancello principale da parte di una quarantina di lavoratori dell’unità produttiva di Cusano Milanino di cui la Terex Comedil ha annunciato a dicembre la chiusura, con relativa concentrazione della produzione di gru nell’altra sede, quella di Fontanafredda, per l’appunto. Una strategia che i lavoratori lombardi non hanno gradito e che hanno salutato al grido di «Crumiri! Crumiri!». Ma al di là dell’episodio, nessun altro momento di tensione davanti allo stabilimento pordenonese presidiato dalle forze dell’ordine, una protesta pacifica, ma non per questo meno vibrante, da parte di una quarantina dei circa 50 dipendenti che stanno per perdere il loro posto di lavoro. «Un presidio molto pacifico - spiega Cristiano Pizzo, segretario provinciale della Fim Cisl - da parte di persone che si sono alzate nel cuore della notte per salire su un pullman e arrivare qui, a Fontanafredda, per sollecitare la solidarietà dei colleghi, che effettivamente hanno ottenuto, e lanciare un messaggio alla proprietà, ovvero l’indisponibilità ad accettare passivamente la decisione di chiudere lo stabilimento lombardo». «La scelta della direttrice e di alcuni impiegati di evitare il presidio scegliendo un diverso ingresso non è certamente stata felice - prosegue Maurizio Marcon, responsabile della meccanica generale della Fiom Cgil - I lavoratori non intendevano certo impedire l’ingresso in fabbrica a nessuno, e avrebbero gradito che la responsabile della fabbrica fosse entrata dal solito cancello e si fosse fermata per scambiare due parole. Certamente i lavoratori hanno dato un segnale forte: ovvero che non sono disponibili a cedere senza lottare». E una battaglia giudiziaria è già in atto, visto che il sindacato ha impugnato, davanti al giudice del lavoro del tribunale di Milano, la procedura di mobilità che la Terex Comedil ha avviato per l’unità produttiva di Cusano Milanino «perchè - spiega Marcon - l’azienda aveva concordato 13 settimane di cassa integrazione, salvo poi, senza accordo alcuno, sospendere la cig per avviare la mobilità. Da qui il ricorso sulla base dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori sul quale attendiamo che il giudice si esprima. Questo farà sì che si spostino in avanti i tempi indicati per il licenziamento aprendo margini per una trattativa che, di fatto, oggi non c’è». In Lombardia il sindacato ha coinvolto anche le istituzioni per far sì che vengano valutate soluzioni alternative alla chiusura. Comedil è un’azienda specializzata nella produzione di gru a servizio dell’edilizia tutt’ora strutturata su due siti: quello di Cusano Milanino, circa una cinquantina di addetti, e di Fontanafredda, oltre 200 tra operai e impiegati. Il 15 dicembre l’azienda, controllata dalla multinazionale americana Terex, ha annunciato la chiusura del sito milanese e il concentramento di gestione, sinergie industriali e produzione a Fontanafredda. |
VENERDÌ, 30 GENNAIO 2009 – IL PICCOLO |
Pagina 9 - Gorizia |
Cassa integrazione per tre venerdì anche alle Reggiane |
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Anche nello stabilimento Reggiane Cranes&Plants di Monfalcone, dove si producono grandi gru mobili per i porti, si ricorrerà alla cassa integrazione ordinaria nelle prossime settimane. Si tratterà comunque di tre venerdì nell’arco delle prossime 3 settimane, anche se il futuro rimane ipotecato dalla chiusura dell’accordo per la vendita delle attività del gruppo alla società statunitense Terex e quindi dalla possibilità di ripagare il bond contratto alcuni anni fa. Il ricorso alla Cigo, perlomeno per Monfalcone, che può sempre contare su un buon carico di lavoro, sembra quindi legato soprattutto alle tensioni finanziarie con cui si trova ancora a che fare la società di Reggio Emilia, dove lunedì pomeriggio i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici hanno incontrato i vertici aziendali. Al tavolo, al quale erano presenti Luca Furlan per la segreteria provinciale della Uilm e Fabio Baldassi per quella della Fiom, la società ha comunicato che Terex, pure coinvolta dalla crisi e alle prese con problemi di liquidità, chiesto uno «sconto» sul prezzo pattuito a inizio agosto per l’acquisto (215 milioni di euro) e di averla quindi invitata a confrontarsi con i creditori, considerato che il bond scade sabato. Un nuovo incontro tra le parti pare sia stato convocato per il 4 febbraio. |
Noi a casa entriamo dalla porta di ingresso,non dalla finestra.
RispondiEliminaCiao Carlo,quello che dici e vero. Ma ci sono un paio di particolari che ti sono sfuggiti, il primo che non è casa loro, e il secondo che da dove sono comparse non c'è nessuna finestra. Vuoi vedere che sotto di loro,dal posto dove le abbiamo viste comparire passa la fogna? Che siano risalite attraverso qualche grata o tombino? Misterooo
RispondiEliminatenete duro avrete i vostri risultati...quando tutto va bene tutti fanno bella figura....invece quando non va bene e non si riesce a risalire,si nota l'incompetenza della diringenza...perche' non si fanno da parte se non sono in grado?sempre che il tutto non faccia parte di un grande progetto per lasciare a casa 250 famiglie.....e ricomprare a costo zero...
RispondiElimina....molto probabile,è vero, non avevo pensato a questi piccoli dettagli Ambrogio...vuoi vedere inoltre che quando andremo la prox volta,(e ci sarà una prox volta), le troveremo all'interno del furgone portamerende??? Anonimo non preoccuparti,continueremo a tenere duro e concordo con ciò che dici, e come dicevo già in un precedente commento, quando un'azienda fa' utili pensa bene a tenerseli in tasca senza reinvestirli mentre quando va male pesa tutto sulle spalle degli operai!Grande progetto o meno noi non ci fermeremo!
RispondiEliminala prossima volta verremo a sorpresa cara sorella Martina, non ti potrà avvisare neanche la talpa, e saremo troppi però puoi sempre entrare dalle fognature tanto la strada la conosci.
RispondiEliminasuricia...alla prox
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